Pellet : tutto ciò che c’è da sapere su questo biocombustibile

Che cos’è, caratteristiche tecniche e… la sua storia

 

 

In questo articolo analizzeremo questo biocombustibile, passando dalle sue caratteristiche alla sua recente storia, ma prima… cosa si intende per pellet?

Vediamolo assieme.

 

1.  Che cos’è il pellet?

Il pellet è un importante biocombustibile addensato, di forma cilindrica, ricavato dal legno vergine, talvolta partendo dagli scarti della lavorazione del legno (per cui segatura e piallatura).

La lignina, polimero chimico contenuto nella legna, permette di ottenere un prodotto compatto senza l’aggiunta di additivi sintetici: si ottiene quindi un biocombustibile ad alta resa.

Bene, ora che abbiamo visto che cos’è, vediamo la sua storia, relativamente recente e interessante da conoscere.

 

2.  Storia e nascita del pellet

Il pellet  nasce all’inizio degli anni ’70 negli Stati Uniti quando, per far fronte ad una grave crisi petrolifera, un ingegnere mise a punto questo nuovo tipo di biocombustibile.

Inizialmente l’aveva ideato l’utilizzo per il settore prettamente industriale, ma ben presto venne utilizzato anche per alimentare le caldaie domestiche.

Un mercato che, allora, era in forte crescita:  pensa che alla fine degli anni ’70, su territorio americano e canadese, furono messi in piedi  oltre trenta insediamenti industriali per la produzione di pellet!

Il resto della storia è nota: una volta arrivato nelle case dei privati si è rapidamente diffuso in tutto il mondo e dando vita a diverse marche e produttori di pellet.

Ed è per questo motivo (ossia la grande offerta di produttori) che diventa  sempre più importante distinguere il pellet di prima scelta da quello scadente, evitando così di cadere in truffe che al giorno d’oggi sono molto diffuse.

Per capirlo, devi sapere che il pellet ha cinque caratteristiche fondamentali, per Legge indicate su tutte le confezioni in plastica. Ecco come leggerle…

 

3.  Le cinque caratteristiche fondamentali del pellet

Premessa : le prime due sono abbastanza comuni, mentre le ultime tre sono determinanti per la qualità del prodotto, per cui.. presta attenzione!

  • Diametro del tronchetto, misurato in mm;
  • Lunghezza del tronchetto, la quale indica la lunghezza massima del truciolo (il taglio in serie produce lunghezze assai differenti fra loro);
  • Contenuto idrico, che indica la percentuale di umidità del prodotto al momento della produzione. Di solito il valore è inferiore al 10%: se il pellet, spesso e volentieri nel caso di quello NON certificato, presenta un contenuto idrico maggiore, la sua combustione nella tua  stufa o caldaia sarà faticosa e – soprattutto – con una scarsa resa. Tradotto in parole semplici… non ti scalderà casa!;
  • Residuo ceneri, caratteristica che indica la percentuale di cenere prodotta al termine della combustione.


Più bassa è la percentuale di residuo fisso… migliore sarà la combustione. Un pellet di qualità non supera, in questi termini, l’ 1% di residuo ceneri;

  • Potere calorifico, misurato in kWh/kg.

 Certo, non ti sto dicendo che devi conoscere ogni tipologia e ogni caratteristica di ogni marca… sarebbe complesso per chi non è del settore!

Ma come fare allora? Beh, sappi che ci sono diverse certificazioni di qualità che vengono in tuo aiuto!

 

4.  Qualità e certificazione

Esistono diversi enti di certificazione del pellet: quello emesso ufficialmente dall’Unione Europea è l’ ENPlus, suddiviso, in ordine decrescente di qualità, in A1 e A2.

Tutte le qualità di pellet vendute da SPEAS sono certificate ENPlus A1, che garantiscono  elevatissimi standard qualitativi: la tua casa sarà al caldo per tutto l’inverno!

 Abbiamo  deciso di commerciare solo le marche A1,  perché abbiamo visto che è la tipologia di prodotto che soddisfa maggiormente, da molti anni, i nostri clienti.

 

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